Testi sull’autunno scuola primaria: poesie, filastrocche, racconti

L’Autunno è una stagione che ha ispirato tanti poeti, scrittori e musicisti: qui potrete trovare una selezione di testi sull’autunno per la scuola primaria con relative schede illustrate che potrete liberamente stampare e fotocopiare.

Le schede sono in bianco e nero, suddivise tra primo e secondo ciclo (alcuni testi sono in stampato maiuscolo).

Troverete le schede didattiche da stampare alla fine di ogni sezione.

Prima però vi consiglio di guardare questo bellissimo video che ho creato apposta per voi:
Splendide immagini di paesaggi autunnali accompagnano i testi di alcune tra le più belle poesie sull’autunno e come sottofondo l’Autunno di Vivaldi. Buona visione a tutti!!

testi sull’autunno scuola primaria per il  primo ciclo

La foglia

ROTEA

OSCILLA

SCINTILLA

LA FOGLIA

DANZANDO

STRISCIANDO

SOGNANDO.

L’ACCOGLIE LA TERRA

L’INCALZA IL VENTO

RIMBALZA

S’INNANLZA.

“ADDIO SPLENDORI DI SOLE,

ADDIO AMORI DI LUNA

ADDIO RUGIADA!”

RITORNA

SI POSA

RIPOSA.

L’AUTUNNO TREMANDO,

GLI OCCHI LE CHIUDE

SOGNANDO.

                                                                          Tunisini

Autunno

Quando la terra
comincia a dormire
sotto una coperta
di foglie leggere,
quando gli uccelli
non cantano niente.
Quando di ombrelli
fiorisce la gente,
quando si sente
tossire qualcuno,
quando un bambino
diventa un alunno.
Ecco l’autunno!

R. Piumini

La castagna

C’è un frutto rotondetto

di farina ne ha un sacchetto,

se la mangi non si lagna

questo frutto è la castagna.

La castagna in acqua cotta

prende il nome di ballotta.

Arrostita e profumata

prende il nome di bruciata.Se la macino è farina:

dolce, fine, leggerina;

se la impasto che ne faccio?

Un fragrante castagnaccio!

Il fungo

Sono un fungo e vivo in montagna,

sono amico della castagna

ho un bel cappello a forma di ombrello

e un gambo un po’ cicciottello.

Di sapor son pregiato

e son anche profumato.

Chi mi trova è fortunato,

perché da tutti son mangiato.

Il fungo

Il cielo ride un suo riso turchino,
benché senta l’inverno ormai vicino;
il bosco scherza con le foglie gialle,
benché l’inverno senta già alle spalle;

ciancia il ruscel col rispecchiato cielo
benché senta nell’onda il primo gelo
e sorto è appié d’un pioppo ossuto e lungo
un fiore strano, un fiore a ombrello: un fungo.

                        Mario Moretti

La castagna

La castagna rotondetta

nella teglia buchettata

danza, salta, piroetta,

con la bocca spalancata.

Fa versacci a più non posso

perché il fuoco ch’è vicino,

che le arriva quasi addosso,

la solletica un pochino.

Le s’inchina la testina

ed il cuore le si dora

come un cuor di pratolina.

L’aria, intorno, odora, odora.

FOGLIE ROSSE

FOGLIE GIALLE

SE NE VOLANO

NEL CIELO BLU

SEMBRANO FARFALLE

CHE DANZANO

SU E GIU’

Cadon le foglie

Cadon le foglie come farfalle:
ve n’è di rosse, ve n’è di gialle,
volteggiano un momento,
e partono col vento.

E la povera pianta là, nell’aria,
rabbrividisce, nuda e solitaria.

                         M. Maltoni

testi sull'autunno scuola primaria poesie in stampato maiuscolo

Scarica il pdf  autunno autori vari in stampato maiuscolo 1

testi sull'autunno scuola primaria poesie in stampato maiuscolo

Apri e stampa il pdf  autunno autori vari in stampato maiuscolo 2

testi sull'autunno scuola primaria poesia castagna

Stampa il pdf filastrocca della castagna

testi sull'autunno scuola primaria filastrocca castagna

Puoi scaricare il pdf  la castagna

testi sull'autunno scuola primaria poesia fungo

Qui puoi aprire e stampare i pdf

il fungo 

il fungo Mario Moretti

Testi sull’autunno scuola primaria: poesie secondo ciclo

Autunno

 Il fieno è falciato

il cacciatore ha sparato,

l’autunno è inaugurato,

il grillo si è murato

nella tomba in mezzo al prato.

Rodari

Autunno

 Il gatto rincorre le foglie
secche sul marciapiede.
Le contende (vive le crede)
alla scopa che le raccoglie.

Quelle che da rami alti
scendono rosse e gialle
sono certo farfalle
che sfidano i suoi salti.

La lenta morte dell’anno
non è per lui che un bel gioco,
e per gli uomini che ne fanno
al tramonto un lieto fuoco.

di Gianni Rodari

Vendemmia

E fu per la bianca corsia
un verde apparir di vigneti
pampinei, nell’oro
del sole d’ottobre: un cadere
di grappoli d’uve ben gonfi,
ben densi di vivido succo,
dolce sangue, dolce miele,
per entro i capaci canestri.
E canti furono, canti
di fresche giovani vendemmiatrici
erti i canestri sul capo
fra l’eterna bellezza del cielo
e l’eterna bontà della terra.

Di Ada Negri

Autunno

Ascolta……

Con un fruscio secco e lieve,

simile allo scalpiccio di fantasmi  che passano,

le foglie accartocciate dal gelo

si staccano dagli alberi e cadono.

Adelaide Crapsey

Mattino d’autunno

Il cielo era tutto sereno:
di mano in mano che il sole s’alzava
dietro il monte si vedeva la sua luce…
Un venticello d’autunno,
staccando dai rami
le foglie appassite del gelso,
le portava a cadere qualche passo
distante dall’albero.

Manzoni

Autunno

Il vento ha spogliato gli alberi,

con le sue mani fredde,

disperdendo le foglie

come un volo di passeri spauriti.

Colli

Autunno

Cadete foglie, cadete fiori e svanite,
notte distenditi, accorciati giorno,
ogni foglia mi parla di pace soave
staccandosi con un sussurro dall’albero autunnale.
(Emily Brontë)

testi sull'autunno scuola primaria poesie autori vari

Scarica il file autunno autori vari

testi sull'autunno scuola primaria poesia Piumini

Puoi scaricare il pdf qui autunno Piumini

testi sull'autunno scuola primaria poesie Podari

Qui puoi scaricare le poesie di Rodari Autunno G. Rodari

testi sull'autunno scuola primaria poesia Vendemmia Ada Negri

Se vuoi scaricare clicca qui Vendemmia Ada Negri

testi sull’autunno scuola primaria: racconti e leggende

I ricci e le mele (A. Gramsci)

Una sera d’autunno, quando era già buio, ma splendeva luminosa la luna, sono andato con un altro ragazzo, mio amico, in un campo pieno di alberi da frutta, specialmente di meli.

Ci siamo nascosti in un cespuglio, contro vento. Ecco a un tratto, sbucano i ricci, cinque: due più grossi e tre piccolini.

In fila indiana si sono avviati verso i meli, hanno girellato tra l’erba e poi si sono messi al lavoro: aiutandosi coi musetti e con le gambette, facevano ruzzolare le mele, che il vento aveva staccato dagli alberi, e le raccoglievano insieme in uno spiazzetto, ben bene vicine una all’altra.

Ma le mele giacenti per terra si vede che non bastavano; il riccio più grande col muso per aria, si guardò attorno, scelse un albero molto curvo e si arrampicò, seguito da sua moglie.

Si posarono su un ramo carico e incominciarono a dondolarsi, ritmicamente; i loro movimenti si comunicarono al ramo, che oscillò sempre più spesso, con scosse brusche e molte altre mele caddero per terra.

Radunate anche queste vicino alle altre, tutti i ricci, grandi e piccoli, si arrotolarono con gli aculei irti e si sdraiarono sui frutti, che rimanevano infilzati: c’era chi aveva poche mele infilate (i riccetti), ma il padre e la madre erano riusciti a infilzare sette o otto mele per ciascuno.

testi sull'autunno scuola primaria i ricci e le mele

Per scaricare il file clicca qui I ricci e le mele

La leggenda dell’autunno

C’era una volta, un grande bosco pieno di alberi, fiori, animali e folletti…

Per tutta l’estate folletti e animali avevano giocato, riso e mangiato assieme all’ ombra dei grandi alberi, ma ormai il caldo stava finendo, si sentiva un freddo venticello scendere dalle montagne e il sole andava a dormire più presto.

Tutti si preparavano all’inverno: i folletti raccoglievano la legna e mettevano le provviste nella dispensa, alcuni animali preparavano le tane e il cibo per il letargo, alcuni uccelli iniziavano a radunarsi per partire per l’Africa.

Il folletto Timoty, il più giocherellone di tutti, era molto triste, ma gli venne l’idea di fare una grande festa di arrivederci dove ballare e cantare assieme per l’ultima vota. Ne parlò con gli altri folletti e tutti erano d’accordo e decisero di addobbare gli alberi colorando le loro foglie di mille colori.

Qualcuno era indeciso, aveva paura che gli alberi si arrabbiassero, erano sempre seri, controllavano tutto dall’alto dei loro rami e sembrava che non ridessero mai.

Ma Timoty era deciso e disse: “Coloriamo le foglie di notte, così gli alberi non si accorgeranno di nulla e alla sera ridipingeremo tutto di verde”.

Così quella notte tutti i folletti salirono sui rami e colorarono le foglie di tanti colori: giallo, arancione, rosso, marrone, chiare, scure e ne lasciarono qualcuna verde.

Al mattino, quando il sole illuminò il bosco, lo spettacolo era meraviglioso, anche gli alberi erano senza parole.

La festa durò tutto il giorno e tutti si divertirono parecchio. Alla sera, i folletti erano pronti a ridipingere le foglie di verde.

Ma, il grande castagno disse: “Per favore, lasciateci così colorati, prima di perdere le foglie per l’inverno, ci siamo divertiti tantissimo anche noi alla festa”.

Da quel giorno i folletti, ogni autunno, colorano le foglie degli alberi per vestire il bosco a festa prima dell’arrivo dell’inverno.

testi sull'autunno scuola primaria leggenda dell'autunno

Per stampare clicca qui La leggenda dell’autunno

La leggenda dell’uva

Tanti  anni fa la vite non produceva  frutti, era solo una bellissima pianta ornamentale, con riccioli verdi e grandi foglie.

Questa pianta cresceva in un piccolo orto, proprio al centro, e si innalzava e allargava più che poteva visto che amava molto il sole; lì in quell’orto riceveva tantissima luce e i suoi rami si allungavano fino a coprirlo quasi interamente.

Un giorno il contadino guardò quella pianta  nel  suo orto, lei era bella e rigogliosa, ma anche le piantine sotto di lei avevano bisogno del sole per crescere, così decise che era giunto il momento di potare la vite e tagliò i rami più grandi e più lunghi.

Vedendo che ancora non bastava sfoltì anche le foglie, eliminando quelle che facevano più ombra al terreno.

Non ci fu giorno più triste per la vite che pianse disperata fino a sera quando un piccolo usignolo si accorse del suo dolore e si posò delicatamente su di essa.

L’uccellino decise che doveva fare qualcosa per confortare la povera pianta e così cantò con un cinguettio così dolce che la vite non poté far altro che rasserenarsi.

Le sue lacrime si impregnarono della dolcezza del canto dell’usignolo e rimasero lì, sui rami, come piccole perle. Quando la notte lentamente si dileguò il primo sole avvolse la vite con i suoi raggi tenui e le regalò un piacevole tepore.  

In quel momento una linfa nuova cominciò a scorrere nei rami della pianta e le sue lacrime che erano lì in attesa come perle gettate al vento, si trasformarono in frutti, tanti piccoli dolci acini d’uva sparpagliati sui rami.

Poi un venticello dispettoso soffiò rapidamente tra i rami  e riunì i chicchi d’uva in grappoli, qualcuno più piccolo e qualcuno più grande. Nei giorni successivi il calore del sole fece crescere questi frutti fino a farli maturare e diventare dolcissimi.

Da allora la vite sa che quando i suoi rami vengono potati da lì a poco nasceranno i dolci frutti che noi tutti conosciamo.

testi sull'autunno scuola primaria leggenda dell'uva

Clicca qui per scaricare La leggenda dell’uva

Spero che questa raccolta di testi sull’autunno dedicati alla scuola primaria vi sia piaciuta. Seguiranno quelli sull’inverno.

9 Risposte a “Testi sull’autunno scuola primaria: poesie, filastrocche, racconti”

  1. bellissimo lavoro e bellissime schede ne approfitto per fare delle attività in classe con i miei alunni di terza

I commenti sono chiusi.