Neoimmessi in ruolo: consigli utili per affrontare l’anno di prova

Siamo quasi a settembre, e come ogni inizio di anno scolastico, una moltitudine di neoimmessi in ruolo varcherà la soglia di tanti istituti scolastici italiani.

Se sei uno di loro, ti incoraggio a leggere il mio articolo!
Non avrai tutte le risposte alle tue domande (l’obiettivo non è questo!), ma sicuramente potrai trovare qualche buon consiglio che ti aiuterà ad affrontare con meno ansia l’anno di prova.

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Sono tanti anni che faccio da tutor ai neoimmessi in ruolo e anche se ogni individuo ha una propria personalità, ho notato che tutti hanno in comune la stessa ansia,  la stessa  paura di non piacere ai bambini, ai colleghi o ai genitori; oppure, perché no, di non trovarsi bene nella scuola dove andranno ad insegnare.

Per non parlare poi del timore di non riuscire ad affrontare al meglio l’anno di prova. Come darti torto: documenti e relazioni da preparare, ore di peer to peer da fare extra-orario, corso di formazione…..

In ogni caso, non ti preoccupare! Ce la farai anche tu! Con fatica certo, ma se seguirai miei consigli tutto sarà più semplice!

 Consiglio n° 1: sii te stesso

Sembra ovvio, ma non lo è affatto. Mi è capitato spesso di vedere alcuni neoimmessi in ruolo che per apparire perfetti o per essere accettati dal team docente strafanno, oppure si mostrano troppo accondiscendenti: niente di più sbagliato!

Dare una falsa immagine di sé non rende. Prima o poi il tuo modo di essere emergerà!

Perciò cerca di essere naturale e spontaneo, se una cosa non ti sta bene puoi dirlo, certo con delicatezza e con le dovute motivazioni, ma non sei obbligato ad accettare qualsiasi cosa ti venga proposto!

La stessa cosa vale nella didattica e nel rapporto con bambini e genitori:  se sei te stesso riuscirai a gestire meglio tutte le situazioni che si presenteranno durante l’anno scolastico nella maniera a te più congeniale e a mantenere una stessa linea di condotta perché è quella che più ti rappresenta.

Ovviamente se necessario, dovrai anche essere capace di smussare qualche spigolo di troppo del tuo carattere (ma questo vale in tutte le situazioni) dimostrando di saperti adattare al nuovo ambiente.

Consiglio n° 2: credi profondamente nella tua “missione”

All’inizio, non sono  il tuo bagaglio universitario, le tue capacità o le tue esperienze, e neppure la tua  preparazione che faranno di te un insegnante di successo!

La buona ricetta per essere un bravo insegnante è piuttosto un buon mix tra il tuo desiderio, il tuo amore per il mestiere e le tue capacità di ascolto e di relazione.

Non si diventa insegnanti per caso! Alla base c’è un desiderio profondo di trasmettere e condividere saperi. L’insegnante deve essere animato da questo desiderio, deve essere convinto dell’utilità e dell’importanza del suo ruolo nel formare ed educare le nuove generazioni.

Fare l’insegnante deve essere una scelta, non un ripiego!

neoimmessi in ruolo credi in te stesso

Consiglio n° 3: instaura relazioni positive con il personale della scuola

Quando si entra a far parte di una nuova comunità scolastica instaurare relazioni positive è di fondamentale importanza: ne va della propria sopravvivenza! 

Dimostrati gentile ed educato con i colleghi, con il personale della segreteria, con i collaboratori scolastici e con chiunque entrerai in contatto.

Di solito le persone che lavorano nella scuola sono collaborative, cordiali e disponibili per cui non ci dovrebbero essere grossi problemi.

In questi ultimi anni, purtroppo però, ho visto alcuni neoimmessi in ruolo non confermare la propria sede, perché non sono riusciti a stabilire relazioni positive con i colleghi!

Certo non è sempre facile, a volte i colleghi sono poco propensi ad instaurare nuove relazioni o a condividere esperienze e informazioni.

A volte sono restii ad aprirsi alle novità che immancabilmente entrano nella scuola ogni volta che arrivano i neoassunti in ruolo o qualche nuovo collega.

Però non scoraggiarti! Ricordati che chi ti accoglie ha le tue stesse ansie.

Non è sempre facile trovare persone con cui lavorare che ci piacciono “a pelle”, con cui si crea un feeling immediato e spontaneo, se fosse sempre così sarebbe meraviglioso!

Spesso invece le relazioni sono faticose, si ha sempre l’impressione di camminare sugli specchi, di dover continuamente ricominciare daccapo.

In alcuni momenti potrà capitarti di sentirti ribollire il sangue per il nervoso, di essere  stanco, scoraggiato e demotivato; potresti anche arrivare al punto di dire “Basta! Mollo tutto e me ne vado!”.

E’ proprio in quei momenti di sconforto che dovrai tenere duro, cercare l’appoggio e l’amicizia degli altri neoimmessi in ruolo presenti nell’istituto.

Sicuramente  ti capiranno, e anche se non avranno consigli da darti, certamente potranno condividere con te questi momenti.

Ma soprattutto ricordati che c’è una persona che è lì apposta per te: il tuo tutor.

Consiglio n° 4: affidati al tuo tutor

All’inizio dell’anno ai neoimmessi  in ruolo viene affiancato un tutor che li accompagnerà lungo tutto l’anno di prova.

Il tuo tutor sarà la tua figura di riferimento: potrai chiedergli informazioni sull’organizzazione della scuola, sulla compilazione dei documenti in uso, sugli orari, i progetti, i laboratori, ecc.

Con la supervisione del tutor preparerai anche tutta la documentazione per l’anno di prova, per cui se hai dei dubbi, potrai sempre rivolgerti a lui.

Ma al di là della parte burocratica, il tutor ha almeno due funzioni fondamentali:

  • stimolare la tua crescita professionale,
  • essere un sostegno morale nei momenti di crisi.

Ciò significa che se hai delle difficoltà a gestire la classe o la programmazione, se non riesci a costruire un dialogo positivo con le famiglie o con il personale scolastico puoi, anzi devi, rivolgerti al tuo tutor con fiducia.

Il tuo tutor sicuramente ti saprà ascoltare e ti darà qualche buon consiglio per superare empasse.

Spesso i neoimmessi in ruolo hanno paura di parlare con il tutor delle proprie difficoltà perché temono di essere giudicati male, di apparire poco idonei all’insegnamento o non all’altezza del ruolo che stanno per assumere.

Niente di più sbagliato! Il tutor non è lì per giudicare, ma per aiutare, per guidare e accompagnare un collega in un momento delicato come quello dell’anno di prova.

E poi anche i tutor prima di essere tutor sono stati dei neoimmessi in ruolo, e ti assicuro sanno benissimo cosa stai passando!

Perciò non temere, affidati al tuo tutor e le cose andranno sicuramente meglio!

Consiglio n° 5: fa’ squadra con i colleghi di classe

Nel corso dell’anno potrebbe capitarti di provare un senso di solitudine di fronte ai problemi di gestione della classe. Non preoccuparti capita a molti neoimmessi in ruolo (e non solo a loro).

Ricordati che non sei solo, ma che fai parte di un’équipe. Parla delle tue difficoltà coi i tuoi colleghi di classe, confrontati con loro (potresti scoprire che hanno i tuoi stessi problemi), cercate strategie comuni.

Ma se la situazione è davvero ingestibile puoi sempre rivolgerti al preside, in fondo fa parte del suo ruolo istituzionale!

neoimmessi in ruolo: lavoro di squadra
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Consiglio n° 6: stabilisci  relazioni positive con i genitori

Stabilire relazioni positive con le famiglie è vitale per il buon funzionamento della classe.

Non esitare a chiedere la collaborazione dei genitori, a discutere le problematiche relative al loro bambino, ma senza focalizzarti solo su ciò che va male: i progressi, i miglioramenti, gli aspetti positivi vanno sempre messi in risalto.

Ricordati che i genitori sanno molto bene cosa “non va” nei loro figli, però non sempre è semplice farglielo accettare.

Perciò durante un colloquio non iniziare mai dalle cose negative, ma metti in luce i progressi, anche se piccoli, le capacità e le buone attitudini del bambino.

Quando parli di un tuo alunno ai suoi genitori non dire mai  “E’ maleducato”, “E’ distratto”, “E’ aggressivo”; se usi il verbo “essere” lo identifichi, gli appiccichi un’etichetta che i genitori non possono accettare.

Piuttosto descrivi dei comportamenti, usando frasi tipo: “A volte non rispetta le regole”, “Quando l’argomento non gli interessa si distrae”, “Può capitare che durante una discussione usi toni un po’ aggressivi” ecc.

Chiudete sempre il colloquio con qualche nota positiva: “Oggi ha fatto un bel disegno”, Partecipa volentieri alle discussioni”, “Ha lavorato bene”….

In questo modo i genitori capiranno che non avete preso di mira il loro bambino, che vedete in lui anche aspetti positivi, il che li gratifica e li rassicura nel loro ruolo di genitori.

I genitori hanno bisogno di sapere che lavori per il loro figlio e che quello che gli hai comunicato è nel suo interesse.

Consiglio n 7: gioca d’anticipo

Prima che la scuola inizi anche per gli alunni, ti consiglio caldamente di farti un giro del plesso per capire di quali spazi comuni dispone e come vengono utilizzati, dove si trova il materiale, la fotocopiatrice, ecc

Informati anche sul regolamento di istituto: regole per l’entrata e l’uscita degli alunni, gestione della mensa e degli intervalli, modulistica da compilare, compilazione del registro (specie se elettronico)…

Fino a quando non avrai familiarizzato con il funzionamento della scuola, sarà bene arrivare in anticipo, in questo modo avrai il tempo necessario per verificare che il materiale per lavorare ci sia.

E’ rischioso scoprire le cose all’ultimo minuto.

Se decidi di usare la LIM o un impianto hi-fi per esempio, non aspettare che gli alunni siano già in classe per accenderli, ma controlla prima che tutto funzioni a dovere.

Verifica anche che la classe sia in ordine e che il materiale necessario sia disponibile.

Non lasciare la classe durante l’ora di lezione per andare a cercare in giro per la scuola fogli, cartelloni, gessetti ecc. o a fare fotocopie: perderesti un sacco di tempo prezioso!

Arrivare presto a scuola ti consentirà anche di scambiare quattro chiacchiere informali con i colleghi e con i collaboratori scolastici.

Potrai leggere gli ultimi avvisi e circolari, informarti su eventuali sostituzioni o cambi di programma, chiedere qualche delucidazione sull’uso delle aule e dei laboratori, sulla mensa, sull’uscita, ecc.

Consiglio n°7: stabilisci relazioni positive con gli alunni

Questo è uno dei punti cruciali della nostra professione. Ma che cosa significa avere relazioni positive con gli alunni?

Per quel che mi riguarda non significa sicuramente  cedere a tutte le richieste degli studenti,  “perdonare gli sgarri” alle regole o fare continue eccezioni alla regola per venire incontro  ai particolarismi.

Credo invece che sia necessario un giusto equilibrio tra severità, autorevolezza, empatia, dolcezza e chiarezza.

I tuoi alunni devono capire che sei dalla loro parte, che tutto quello che fai (anche dare una punizione se necessario), lo fai per il loro bene, perché sei lì non solo per insegnare, ma anche per formare ed educare, per fare di loro degli adulti consapevoli e rispettosi del prossimo e di sé stessi.

Questo è possibile solo se c’è un quadro di regole chiaro e condiviso da tutti.

Nei primi giorni di scuola discutine insieme ai tuoi alunni in classe e poi ovviamente, falle sempre rispettare e da tutti senza eccezioni (altrimenti qualcuno inizierà a pensare che ci sono “i preferiti”, il che rovina il clima di classe).

I neoimmessi in ruolo spesso sono molto preoccupati di fare bella figura con i genitori, riempendo sin da subito i quaderni di pagine e pagine scritte o, peggio, di fotocopie.

In questo modo pensano di dimostrare di essere insegnanti capaci e volenterosi, insegnanti che lavorano e non perdono tempo in attività inutili.

In realtà questo atteggiamento paga solo in parte. Non si lavora bene in una classe se prima non si entra in sintonia con i propri alunni, se non si impara a conoscerli e se loro non conoscono te.

Perciò è assolutamente necessario dedicare del tempo all’ascolto, ad attività in cui i bambini si raccontano e tu stesso ti racconti.

Non temere di raccontare ai bambini chi sei, cosa hai fatto fino a quel momento (certo nulla di troppo personale ovviamente!), da quanti anni insegni, perché hai scelto di fare l’insegnante, cosa hai insegnato e cosa insegnerai…

Spiega anche loro cosa pensi di fare durante l’anno scolastico, come pensi di impostare la didattica, quali saranno le tue richieste nei loro confronti, cosa devono fare se non capiscono qualcosa, cosa succede se sbagliano (rassicurali dicendo: “Se sbagliate non è la fine del mondo siete a scuola per imparare!”, “Tutti sbagliamo l’importante è correggere” )….

Se sei chiaro sin da subito, i bambini sapranno cosa fare e cosa ti aspetti da loro. In questo modo non si genera confusione, i bambini saranno più tranquilli e tu non sarai costretto a sgridarli, punirli e quant’altro.

Ricordati di premiare sempre gli atteggiamenti e i comportamenti positivi: il rinforzo positivo funziona meglio delle punizioni!

Se saprai essere chiaro, corretto e imparziale i tuoi alunni ti ameranno e saranno felici di lavorare con te.

Consiglio n°8: controlla la postura e il tono di voce.

I bambini hanno bisogno di muoversi, giocare e divertirsi! Perciò riuscire a tenerli seduti  per ore a lavorare concentrati è un’impresa davvero ardua.

Per i neoimmessi in ruolo con poca esperienza di insegnamento può essere ancora più difficile.

Tutto si gioca sull’impostazione corporea dell’insegnante: la sua postura,  i suoi gesti, i diversi toni della voce, la sua capacità di occupare lo spazio, il suo modo di gesticolare, la sua mimica facciale, i suoi sguardi.

Ricordati che il corpo dice più delle parole!

Quando entri in classe, quando parli con loro cerca di stare ben dritto, con le spalle ben tese: apparirai una persona sicura di sé, che trasmette autorevolezza.

Abitua i bambini a riconoscere alcuni comandi dati con  gesti: ad esempio puoi chiedere il silenzio semplicemente alzando due mani anziché urlando “Silenzio!”.

Per mandarli tutti a posto puoi alzare la mano e contare fino a tre; per richiamarli dopo l’intervallo puoi alzare le braccia sopra la testa dondolandole.. ecc.

Questi sono piccoli gesti quotidiani che ti permetteranno di risparmiare la voce.

Per rassicurare e incoraggiare un bambino in difficoltà o premiarne uno che sta lavorando bene basta un sorriso, una carezza o la semplice vicinanza.

Non stare seduto alla cattedra quando i bambini lavorano: passa tra i banchi, controlla cosa stanno facendo, intervieni solo se necessario. Questa cosa li fa stare più attenti, ma dimostra anche che ci tieni al loro lavoro!

Anche mentre spieghi cerca di muoverti, spostati da una parte all’altra della classe, usa gli oggetti che trovi in classe per fare esempi, non usare sempre lo stesso tono di voce.

Quando i bambini cominciano a distrarsi è importante usare il corpo e la voce per richiamare l’attenzione. Non solo la tua, ma anche quella dei bambini.

Per esempio alcuni concetti chiave si possono fa ripetere a voce bassissima e poi sempre più alta, facendo la voce da orso, da rana, da vecchietta ecc. I bambini si divertono, ma nello stesso tempo imparano.

Cerca di non urlare. Gli insegnanti che passano il loro tempo ad urlare per essere ascoltati, per farsi obbedire sono quelli che ottengono mano risultati di tutti perché non sono credibili!

Se urli di continuo i bambini percepiranno che sei in difficoltà, che non sei in grado di gestirli, perderai la tua autorevolezza e il loro rispetto.

Quando li devi sgridare, non urlare. Meglio un tono freddo, secco ma pacato: se metti una distanza tra te e loro si calmano subito, capiscono immediatamente di aver superato il limite e tu acquisterai una maggiore autorevolezza.

Consiglio n° 9: definisci con chiarezza le regole di funzionamento della classe

Ogni insegnante ha un suo modo di gestire la classe e i neoimmessi in ruolo non fanno certo eccezione.

Se ti viene affidata una classe già avviata ti conviene non stravolgere le regole della classe altrimenti i bambini inizieranno a confondersi oppure faranno i furbetti.

Se invece hai la fortuna di prendere una classe prima, potrai discutere e definire le regole di funzionamento con i colleghi di classe, cercando una quadra tra tutte le varie esigenze.

Sembra una banalità, ma non lo è affatto.

I bambini hanno bisogno di routines.

Devono sapere dove appendere le giacche (a questo proposito meglio mettere il nome sull’appendino), cosa fare quando entrano in classe, come mettersi in fila, come utilizzare il materiale comune ecc., cosa fare quando finiscono in fretta un lavoro…

Se viene richiesto loro sempre lo stesso tipo di comportamento, sapranno cosa fare e si risparmierà tempo e fatica.

Decidi con i tuoi colleghi come mettere i banchi, l’uso degli spazi, dove tenere il materiale comune, gli incarichi..

Io per esempio, dispongo sempre i banchi in gruppo. Ogni gruppo ha un nome. Uso il gruppo per mandare i bambini in bagno, per metterli in fila, per fare attività pratiche, giochi, cartelloni, ricerche ecc.. Inoltre ad ogni gruppo viene affidato il materiale di cui è responsabile.

In questo modo i bambini diventano autonomi e velocissimi.

Consiglio n° 10: diversifica l’approccio alla disciplina 

Ai  neoimmessi in ruolo può capitare di dover insegnare materie mai insegnate prima!

Se sei tra questi e non sai cosa fare rivolgiti al tuo tutor o ai colleghi che insegnano quella materia, sicuramente ti daranno una mano!

In ogni caso documentati, studia, preparati!

Lo studio e la formazione continua sono le basi per essere un insegnante ben preparato e sicuro di sé.

E’ fondamentale conoscere più metodi, molteplici strategie, tecniche diverse per poter differenziare l’insegnamento e l’approccio alle discipline.

Ricordati che ogni bambino ha modi diversi di apprendere, per cui dovrai essere in grado di affrontare uno stesso concetto in tanti modi diversi per consentire a tutti i tuoi alunni di imparare (e per non annoiarsi!).

In classe ci saranno alunni più o meno svegli, più o meno timidi, più o meno interessati, sarà compito tuo fare in modo che tutti partecipino alle attività.

Puoi organizzare lezioni frontali dinamiche, lavori di gruppo, a coppie, a squadre, “giochi”, sfide….ecc.

Tutto ciò renderà le lezioni più divertenti e interessanti.

Un’ultimo consiglio prima di concludere: ricordati che i neoimmessi in ruolo non sono dei superoi, perciò non esagerare!
Lascia del tempo per te stesso e per la tua famiglia, goditi il giusto riposo quando serve e il tuo tempo libero.
Un caloroso “In bocca al lupo” a tutti i neoimmessi in ruolo. Ricordatevi: il successo è nelle vostre mani!